(articolo sponsorizzato da Bolaffi Metalli Preziosi) | Con i mercati internazionali chiusi per festività lunedì 28 marzo, anche la settimana finale del mese si è concentrata in sole quattro sedute, tutte caratterizzate da una tendenza al ribasso della quotazione dell’oro. I 1.094,37 euro per oncia del fixing finale di martedì 29, infatti, a fine periodo hanno subito un ridimensionamento fino a quota 1.067,44 euro. Per visualizzare il grafico interattivo e dinamico delle quotazioni clicca qui; per iscriverti alla newsletter di Bolaffi Metalli Preziosi e ricevere aggiornamenti sul mondo dell’oro visita il sito (clicca qui).
Sintesi della settimana | La quotazione del grammo d’oro, nel periodo in esame, ha ceduto 87 centesimi passando da 35,19 a 34,32 euro; particolarmente accentuata la perdita nella seduta di venerdì 1 aprile, quando il metallo prezioso ha lasciato sul terreno 56 centesimi per grammo. In termini percentuali, la settimana ha fatto registrare una performance pari al -2,46%.
Sintesi del mese | Considerando gli ultimi trenta giorni, notiamo come il massimo della quotazione dell’oro sia stato raggiunto il 7 marzo a 1.158,06 euro per oncia (pari a 37,23 euro al grammo) e come il minimo, invece, coincida con il fixing di fine periodo già evidenziato in precedenza. Una contrazione che in assoluto equivale a -2,35 euro sul grammo e che corrisponde, in percentuale, ad un -6,41%.
Sintesi dell’anno | Nell’arco degli ultimi 365 giorni, il metallo prezioso ha fatto registrare un risultato negativo nella misura di un -4,09%, vale a dire che il 1 aprile 2016, rispetto al 1 aprile 2015, il grammo d’oro è stato quotato ad un livello inferiore nella misura di 1,46 euro (34,32 contro 35,78 euro). Il fixing ha oscillato, nel periodo, in un range sul grammo di ampiezza pari a ben 6,13 euro, tra il massimo toccato il 7 marzo scorso a 37,23 euro e il minimo del 17 dicembre 2015 a quota 31,11 euro. Resta positiva la performance dall’inizio del 2016; nella prima seduta di quest’anno, infatti, il fixing è stato di 32,10 euro al grammo che determina, alla data dell’1 aprile, un incremento del +6,91%.