(di Amedeo Imperatori) | L’Università degli Studi di Padova, nella sua storia accademica plurisecolare, si è onorata di avere illustri professori e studenti di grande valore come Giacomo Zabarella, Galileo Galilei, Andrea Vasallo, Giovanni Poleni, Paolo Serpi, Ippolito Nievo, Eugenio Curiel e tanti altri che hanno contribuito alla fama mondiale dell’ateneo. Dal 1990 l’Ateneo, in collaborazione con l’Associazione “Amici dell’Università degli Studi di Padova” realizza ogni fino anno una “osella” (ispirandodi all’artistica moneta-medaglia che il doge donava alle personalità della Serenissima) che viene omaggiata dal rettore ai docenti in occasione dell’incontro per gli auguri natalizi.
Sul dritto della medaglia, un intenso ritratto di Eugenio Curiel e un ricordo della sua vita (source: author)Nell’anno appena concluso il magnifico rettore Rosario Rizzuto ha scelto, per la medaglia, un illustre personaggio della prima metà del novecento: Eugenio Curiel. Eugenio Curiel nasce a Trieste nel 1912 da una famiglia ebrea benestante; il padre è ingegnere presso i Canteri San Marco di Trieste mentre la madre Lucia Limentani è sorella del filosofo Lodovico Limentani. Eugenio, fin da giovane dimostra vivacità intellettuale e si laurea con 110 e lode con una tesi dal titolo “Disintegrazione nucleare”. Una particolare attenzione la rivolge alla politica; milita nel Partito comunista e viene coinvolto nella lotta contro le camice nere e i nazisti. E’ uno studioso, fisico, politico, combattente, partigiano e capo del Fronte della gioventù per l’indipendenza nazionale e per la libertà. E’ stato insignito di medaglia d’oro al Valor militare alla memoria, dopo essere stato assassinato a Milano, il 24 febbraio 1945, mentre transitava per Piazzale Baracca dove, riconosciuto da una squadra fascista, venne freddato a colpi di mitra. Aveva appena trent’anni.
Un appello alla libertà e una dolente figura umana campeggiano al rovescio (source: author)Nel 1995 l’Università e il Comune di Padova promossero congiuntamente un convegno scientifico i cui atti sono ancora fondamentali per gli studi pensiero e dell’azione di Eugenio Curiel. In quell’occasione fu possibile raccogliere numerose testimonianze di persone che ebbero l’opportunità di conoscerlo di persona. L’Ateneo, a settant’anni della liberazione, con questa osella in bronzo patinato modellata dal maestro Vito Valentino Cimarosti e coniata da Colombo Medaglie, ha voluto ricordare Eugenio Curiel, compiendo un atto di giustizia quasi a voler porre rimedio a ciò che a suo tempo – complici le circostanza storiche – l’Università aveva compiuto, ossia l’allontanamento del Curile, per motivi politici, dallo stesso Ateneo.