(articolo sponsorizzato da Bolaffi Metalli Preziosi) | Periodo quanto mai vivace, quello a cavallo delle festività di fine anno, per il metallo prezioso: dopo essere sceso fino ad un minimo relativo a poco meno di 971 euro per oncia il 30 dicembre, infatti, l’oro – sull’onda delle pessime performance delle borse asiatiche, che hanno avuto riflessi negativi sui mercati di tutto il mondo – ha ripreso a correre fino a sfiorare i 1.020 euro, confermando – casomai ve ne fosse bisogno – il suo ruolo storico di bene rifugio. Per visualizzare il grafico interattivo e dinamico delle quotazioni clicca qui; per iscriverti alla newsletter di Bolaffi Metalli Preziosi e ricevere aggiornamenti sul mondo dell’oro visita il sito (clicca qui).
Sintesi della settimana | Quattro sedute consecutive all’insegna del rialzo e solo una, quella di venerdì 8 gennaio, caratterizzata da una minima presa di beneficio: questa, in sintesi, la prima settimana di contrattazioni del 2016 per quanto riguarda il metallo prezioso che si è apprezzato alla fine del periodo di 48 centesimi di euro per grammo, pari ad un +1,49%, mantenendosi costantemente sopra i 32 euro al grammo.
Sintesi del mese | Anche l’ultimo mese, pur altalenante, alla fine è risultato positivo nella misura di un apprezzabile +2,76% con l’oro che, dopo essere rimasto a lungo nella fascia dei 970-990 euro l’oncia, si è riportato decisamente sopra quota mille apprezzandosi, nel periodo, di 1,67 euro per grammo.
Sintesi dell’anno | Gli ultimi 365 giorni di contrattazioni appaiono ancora piuttosto “bear”, ossia – nel gergo degli analisti – “sotto il segno dell’orso” che indica i periodi di calo dei mercati. I 1.148,96 euro per oncia toccati il 23 gennaio 2015, infatti, rimangono ancora lontani sebbene, tra alterne fasi di ridimensionamento e di recupero, il metallo prezioso abbia fatto registrare tra l’8 gennaio 2015 e la stessa data di quest’anno una contrazione di appena l’1,67%. Da evidenziare la “rottura” di quota 1.050 euro l’oncia di metà luglio 2015 che ha innescato una fase di nervosismo e volatilità dei mercati, con un buon recupero fino alla metà di ottobre ed una successiva, ulteriore fase di calo culminata a fine anno.