(di Antonio Castellani) | La notizia è di quelle che desteranno interesse in tutti i numismatici italiani ed è indubbiamente positiva: riaprirà presto i battenti, infatti, in una veste modernissima e del tutto rinnovata, il Museo della Zecca di Roma. Il nuovo Museo della Zecca è attualmente in fase di allestimento e sarà ospitato nel complesso industriale dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in Via Salaria, a Roma. Il progetto scientifico è a cura di Silvana Balbi De Caro, mentre il progetto tecnico-allestitivo è di Gianni Bulian.Due nomi di punta per la valorizzazione museografica di un patrimonio unico e che affonda le proprie radici nella storia della moneta, dell’industria e dell’arte italiana.
La sede della Zecca sulla Via Salaria e il nuovo logo del rinnovato Museo (source: Ipzs)Il Museo nasce agli inizi dell’Ottocento come Gabinetto Numismatico della Zecca di Roma, stabilimento monetario pontificio, nell’ambizioso intento di realizzare una grande “storia metallica dei romani pontefici”, anche acquistando un gran numero di conii per medaglie presso le botteghe artigiane romane. Passato dallo Stato Pontificio al Regno d’Italia nel 1870, il Museo mantiene inalterati i legami con l’attività produttiva della Zecca, ribattezzata Regia Zecca, arricchendo le proprie collezioni di monete, medaglie, conii e punzoni non solo con il deposito di copia di ogni moneta o medaglia di nuova emissione, ma anche grazie a numerosi acquisti e donazioni succedutisi nel tempo, tra i quali la ricca raccolta di modelli in cera di Benedetto Pistrucci (Roma 1783 – Windsor 1855), autore del celebre modello del rovescio della sterlina d’oro raffigurante san Giorgio e il drago, introdotta nel 1817 e, tranne per qualche breve interruzione, ancora oggi in uso presso la zecca reale britannica.
Ci saranno anche i capolavori di Benedetto Pistrucci nel nuovo percorso storico-numismatico in allestimento (source: The Royal Mint museum)Il Museo della Zecca di Roma è reso unico anche dal suo eccezionale apparato di macchinari storici destinati alla lavorazione dei metalli e alla produzione di monete e medaglie, bilancieri storici, alcuni pantografi ottocenteschi e le attrezzature, in gran parte ancora intatte, utilizzate nei diversi reparti della “nuova” Zecca italiana, edificata nel 1911 sull’Esquilino per volontà di Vittorio Emanuele III,famoso collezionista di monete. Nel 1892 la Zecca di Roma diviene Zecca dello Stato. Acquisita dall’Istituto Poligrafico dello Stato nel 1978, opera da allora come Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Anche l’antica officina di produzione sarà ricostruita, sia virtualmente che con macchinari d’epoca (source: Ipzs)Il nuovo Museo della Zecca di Roma si sviluppa su un percorso articolato in due sezioni distinte, dislocate su due differenti livelli espositivi, in un ambiente d’eccezione, appositamente progettato per portare finalmente alla luce le eccezionali collezioni del Museo della Zecca, oggetti di inestimabile valore storico ed artistico contestualizzati nel loro luogo ideale, il laboratorio, la fucina, l’officina.