(di Livio Toschi) | Nell’estate 1919 a Joinville-le-Pont, alla periferia di Parigi, si disputarono i Giochi “interalleati”, un campionato militare cui presero parte le truppe alleate nella Grande Guerra contro gli Imperi Centrali. Vennero organizzati dal generale John Joseph Pershing, detto “Black Jack” (1860-1948), capo del corpo di spedizione americano, e stimolarono fortemente la rinascita dello sport postbellico. Il barone De Coubertin non volle che i Giochi fossero definiti “Olimpiade militare” poiché temeva che l’opinione pubblica fosse fuorviata e facesse confusione tra le sue Olimpiadi e quella competizione dall’impronta decisamente americana, riservata ai militari dell’Intesa senza distinzione tra dilettanti e professionisti, quindi in palese contrasto con i principi dell’olimpismo.
Vedute dello Stadio Pershing, manifesto e medaglia dei Giochi InteralleatiLe notizie sulla manifestazione sono tratte soprattutto da “La Gazzetta dello Sport” e da due pubblicazioni ufficiali dell’epoca (testo inglese/francese): “Inter-allied Games”, Pershing Stadium – Joinville-le-Pont, Paris (conducted jointly by American Expeditionary Forces and Ymca); “Inter-allied Games. General regulations governing the competitions” (issued by the Games Committee). Per la competizione il Comité National d’Education Physique et Sportive et de l’Hygiène Sociale concesse un terreno al Bois de Vincennes (nella periferia sud-est), che durante la guerra era divenuto un campo militare pieno di trincee e reticoli di filo spinato. Gli ingegneri militari francesi si occuparono del livellamento del terreno e della costruzione della pista. Il 24 febbraio 1919 l’Ymca sottoscrisse il contratto di appalto per la costruzione di uno stadio in cemento armato, da completarsi in 90 giorni. I lavori, però, furono interrotti il 1° maggio a causa dello sciopero dei muratori, che si protrasse a lungo, facendo temere l’annullamento dei Giochi. Vennero allora mobilitati 4.000 soldati americani e qualche centinaio di soldati francesi, che il 5 maggio cominciarono a operare divisi in tre turni di otto ore ciascuno e completarono a tempo di record il cosiddetto “Stadio Pershing”, inaugurato il 22 giugno alla presenza dei presidenti Raymond Poincaré e Thomas Woodrow Wilson.
Medaglia-premio dei Giochi Interalleati: il dritto (di Édouard Charles Fraisse) e il distintivo con nastroLo stadio aveva una capienza di 22.000 posti (la “Gazzetta” scrive 27.000), di cui 2.500 nella tribuna coperta, sotto la quale si ricavarono gli spogliatoi. Le gradinate erano divise in due blocchi: il più consistente disegnava sul terreno una C, l’altro – parallelo al rettilineo della pista – includeva la tribuna e due modesti spalti laterali. La pista misurava 500 metri, con un rettifilo lungo 210 e largo 10. L’asse maggiore dell’impianto, orientato da nord-ovest a sud-est, era pressoché ortogonale all’asse maggiore del vicino ippodromo di Vincennes.
Medaglia-premio dei Giochi Interalleati: il rovescio (di Édouard Charles Fraisse)Molti gli sport ammessi ai Giochi: atletica leggera, baseball, calcio, canottaggio (singolo, quattro e otto con timoniere), cricket, cross country, equitazione, golf, lotta greco-romana e libera (7 categorie ciascuna), nuoto (stile libero, rana, dorso), pallacanestro, pallanuoto, pugilato (7 categorie), rugby, scherma (fioretto, sciabola e spada), tennis (singolo e doppio), tiro alla fune e tiro a segno (pistola e fucile).