(a cura della redazione) | Si aprirà il prossimo 12 aprile e rimarrà visitabile fino al 20 settembre, presso il Museo Diocesano di Mantova, la mostra “Gonzaga. I volti della storia” curata dallo storico Giancarlo Malacarne e dedicata all’iconografia dell’illustre casata lombarda. Oltre un anno di lavoro è stato necessario per la definizione dei contenuti e del percorso: alla fine sono state selezionate cento opere databili tra XVI e XVIII secolo, di cui una sessantina sono dipinti. Ad essi si aggiungeranno genealogie gonzaghesche, armi, monete e oggetti del quotidiano. Il curatore ha dichiarato: “Guardando un ritratto non dobbiamo solo riconoscere il personaggio ma coglierne l’emozione, diversamente, la nostra rimarrà un’osservazione sterile. Penso, ad esempio, agli occhi triste di Margherita Farnese che, nella vita, fu impossibilitata a procreare a causa di una disfunzione: questa disperazione nel dipinto è evidente. O al gelido sguardo di Matilde d’Este, l’inventrice dell’acquetta di Novellara, veleno che propinò poi a decine di persone. Quando si osserva, insomma, bisogna analizzare in profondità gli aspetti simbolici e i continui legami con la storia”. Ciò vale anche per i ritratti numismatici che, con azzeccata scelta, saranno esaltati accanto alle opere “maggiori” a testimonianza di come, per secoli, la moneta – sia lo spicciolo che il multiplo in metallo prezioso – sia stata veicolo dell’immagine e del prestigio del principe. Per saperne di più, leggi l’articolo pubblicato il 21 febbraio da “La Gazzetta di Mantova” a questo indirizzo.
Ducatone in argento (mm 43,6, g 31,1) con ritratto di Vincenzo II Gonzaga (1626-1627) e al rovescio uno dei suoi amati molossi (source: archive)