(sponsored by BMP). La primavera non vuole proprio decidersi ad arrivare: questo sembra l’adagio che caratterizza in queste settimane, oltre che la situzione meteo in numerosi paesi, anche il mercato del metallo prezioso. Non a caso, tra lunedì 12 e venerdì 16 marzo non si è assistito ad alcuno spunto che permetta di ipotizzare l’innesco di una fase rialzista. Unica consolazione è che, grazie al rapporto di cambio euro-dollaro, la quotazione dell’oro nella divisa comunitaria ha stornato nell’ultima settimana in modo meno marcato rispetto a quella legata al biglietto verde.
Sintesi della settimana | Il -0,38% che si è registrato al fixing di venerdì 16 rispetto a quello di venerdì 9 marzo è frutto di una settimana di mercato poco mossa, come dimostrano sia il limitato gap tra minimo e massimo di periodo (pari a 8 centesimi di euro), sia la contrazione assoluta a fine settimana (-13 centesimi di euro al grammo). Una sola, quella di mercoledì 14, la seduta di rimbalzo che ha riportato di un soffio l’oro sopra i 1.070 euro per oncia.
Sintesi del mese | Tra il 16 febbraio e la stessa data di marzo il metallo prezioso ha perduto, in termini di prezzo al grammo, 61 centesimi di euro a fronte di una forbice di oscillazione pressoché identica e di ampiezza 63 centesimi. In termini percentuali si tratta di un -1,73%.
Sintesi dell’anno | Più pesante il bilancio sugli ultimi 365 giorni nei quali l’oro, considerando la sua quotazione in euro, è passato da 36,80 a 34,35 euro per grammo (-6,66%). Il valore attuale si avvicina ormai al minimo assoluto di periodo, i 33,98 euro al grammo toccati al fixing del 12 dicembre 2017. Per concludere come al solito con la performance nell’anno solare in corso, alla data di venerdì 16 marzo la contrazione sfiora i due punti percentuali (-1,99%, per l’esattezza).