Nasceva sessanta anni fa dallo scorporo del ministero dell’Interno il ministero della Salute. Anzi, per dirla con la dicitura di allora, il ministero della Sanità. Il dicastero veniva istituito per dare piena attuazione al dettato costituzionale che riconosce la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività. L’articolo 32 della costituzione sottolinea infatti come la tutela della salute sia un diritto umano inalienabile oltre che un bene universale. Per questo, nel 1958, con la legge 13 marzo 1958 numero 296, sotto il governo Fanfani II, fu istituito il ministero della Sanità e vent’anni dopo il raggiungimento degli obiettivi fu demandato operativamente al Servizio sanitario nazionale.
L’Italia sottolinea l’anniversario con una moneta. Il due euro celebrativo della ricorrenza uscito il 5 marzo rappresenta sul diritto una figura femminile allegoria della salute, con alcuni simboli che rimandano alle varie funzioni del ministero: ambiente (spiga), ricerca (catena a doppia elica del dna), alimentazione (pesce), medicina (caduceo).
A disegnarla Silvia Petrassi, autrice della medaglia d’argento prodotta l’anno scorso per celebrare la stessa istituzione: un esemplare fu consegnato personalmente dall’amministratore delegato della Zecca Paolo Aielli al ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
La moneta pesa 8,5 grammi e ha un diametro di 25,75 millimetri: l’interno è in nichel e ottone, l’esterno in rame e nichel per un risultato cromatico finale di bianco argento e giallo oro.
Coniata in diecimila esemplari per la versione fior di conio e cinquemila per quella proof, è offerta in vendita rispettivamente a 24 (nove pezzi) e 20 euro.
Il programma completo delle coniazioni italiane 2018 è consultabile qui.