(a cura della redazione) | Le iniziative del Circolo Numismatico Patavino per l’anno 2017 si sono aperte all’insegna della divulgazione numismatica con la conferenza dal titolo “Il sacro nelle monete bizantine”. La conferenza ha visto come relatore il presidente Adalberto Merola, cultore della materia bizantina grazie alla costante collaborazione con i Musei Civici di Padova attraverso dal cui direttore, Davide Banzato, è stata concessa la splendida sala del Medagliere del Museo Bottacin di Padova. Dopo la apertura di Valeria Vettorato, funzionario culturale del Comune di Padova presso il Museo Bottacin che ha portato i saluti alla platea, il relatore ha introdotto il tema ricordando il contesto generale della nascita del mondo bizantino e di come “la Fede” rappresentata sulle monete bizantine è un argomento che si pone come uno dei pilastri fondamentali su cui poggia l’universo greco-romano; elemento questo, che unitamente ad altri, faranno dell’Impero, costituzionalmente concepito, una potenza monolitica che durerà più di mille anni.
Nell’illustrare le monete e le caratteristiche iconografiche, il relatore ha posto l’accento su quatto principi a cui il mondo bizantino si è ispirato. Innanzi tutto il primato della cultura greca, intesa nella suo significato più ampio (letteratura, arte, filosofia, logica, scienze); primato che iniziò a formarsi sin dalle conquiste di Alessandro Magno, questi creando un impero vastissimo favorì la diffusione della cultura greca che diede ai vari stati un connotato comune che con il tempo si consolidò. E’ poi un dato dal fatto che i Greci, subito dopo il crollo della parte occidentale, dell’Impero si convinsero di esserne gli eredi legittimi e con ciò di rappresentare il centro politico del mondo; vi è poi l’aspetto dell’uso della lingua, in particolare il dialetto o lingua “attica” che veniva utilizzato ufficialmente nei palazzi del potere della burocrazia. Infine, non è da dimenticate l’orgoglio, per i Bizantini, di essere i rappresentanti della più grande cultura e di essere i soli veri depositari della vera ed autentica interpretazione dei Sacri Testi, da cui la nascita dell’ortodossia.
Il relatore, fatte queste precisazioni secondo la sua personale convinzione, ritiene che le basi dell’ortodossia inizino con Costantino e che questi, con il sostegno di grandi teologi e filosofi, iniziò a creare il “corpus” delle Sacre Scritture dando, anche se “d’imperio”, una soluzione teologica al dibattito su quale fosse la natura del Cristo. Con questo imperatore la religione inizia un percorso politico, basti pensare che le leggi venivano emesse nel nome di Cristo come pure le sentenze dei tribunali, in cui ogni atto ufficiale era fatto nel nome di Cristo; Costantino divenne “il tredicesimo apostolo” e divenne (o venne fatto diventare) il rappresentante di Cristo e così, di seguito, l’istituzione imperiale greco-romana rappresenterà Cristo in terra.
Le monete, attraverso i loro simboli, sono in grado di esprimere pienamente il segno della fede. In particolare vengono descritte le simbologie della corona perlinata in capo all’imperatore con la croce di spine in capo al Cristo, il globo crucigero quale segno del trionfo del Cristianesimo nel mondo, il pastorale con in apice il Cristogramma, la sembianze d’angelo della Vittoria che regge con una mano il globo con sopra la croce e con l’altra regge una grande croce, quale allusione alla vittoria del Cristianesimo e del suo primato nel mondo. Merola ha sottolineato come le monete descrivano anche il fatto che il Cristianesimo ortodosso vuole imporsi sia evangelicamente sia, se necessario, con le armi. Inoltre si è soffermato sul significato dell’utilizzo dell’oro nelle monete ricordando come tale metallo abbia un significato teologico in quanto la sua proprietà di “metallo risplendente” rappresenta ed è il simbolo della Luce intellettuale della Verità che illumina ogni intelligenza che vive sopra il mondo dentro e lo abbraccia e si spinge nell’universo.
Grazie al contributo di alcuni collezioni privati che si sono resi disponibili ad esporre alcune monete delle proprie raccolte, il relatore ha potuto far “toccare con mano” alle decine di presenti le tipologie di monete che venivano illustrate. “Questa iniziativa – ha concluso Merola – rappresenta l’apertura di un percorso culturale più ampio che potrebbe realizzarsi nel 2017” lasciando intendere, con ciò, che l’anno da poco iniziato, per il Circolo Numismatico Patavino sarà ricco di sorprese.