(di Leonardo Mezzaroba) | Puntuale, a 150 anni esatti dal plebiscito (21-22 ottobre 1866) che portò Venezia e buona parte del Nord-Est della Penisola a far parte del Regno d’Italia, il maestro Giuseppe Grava ha voluto commemorare l’avvenimento con una grande medaglia specificamente dedicata alla città lagunare. L’attenzione di Grava per Venezia non stupisce, dato che sono ormai ventisei le medaglie che, a vario titolo, l’artista di Revine Lago (Treviso), premiato nel 2014 con il Premio internazionale “Vicenza numismatica alla carriera”, ha dedicato a questa città.
Giuseppe Grava, Medaglia per il 150° di Venezia italiana (2016, fusione in bronzo, mm 100)
Si tratta di medaglie legate alle tematiche più diverse ma che, in certi casi, sono andate a colmare l’imbarazzante silenzio mantenuto da artisti e istituzioni su vicende di grande rilievo (dall’incendio del Teatro La Fenice, al centenario della ricostruzione del Campanile di San Marco) così è avvenuto anche per il centocinquantenario di Venezia italiana.
Del resto, sei anni orsono, Grava aveva realizzato una grande medaglia destinata a celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, esposta a Roma in occasione della mostra “La memoria del metallo. 150 anni dall’unità d’Italia” organizzata dall’Associazione Italiana per l’Arte della Medaglia e dall’Accademia “Pietro Giampaoli” per la Medaglia d’Arte. Significativamente la medaglia rappresentava, al dritto, la Penisola italiana al momento della proclamazione del Regno d’Italia, con evidenziati i territori non ancora redenti.
Giuseppe Grava, Medaglia per il 150° dell’Unità d’Italia (2010, fusione in bronzo, mm 130)
Dunque, la medaglia portata a termine in questi giorni e dedicata a “Venezia italiana”, viene, idealmente, a costituire la continuazione della precedente. L’opera, di grande modulo (mm 100), è stata realizzata in bronzo con la tecnica della fusione, il che fa della medaglia (prodotta inevitabilmente in un numero limitato di esemplari) un oggetto artistico di notevole valore. Nel dritto essa rappresenta lo scorcio di un palazzo con una tipica trifora polilobata e, a destra, il ‘ferro’ da prua di una gondola. La scritta ricorda il 150° DI VENEZIA ITALIANA 1866-2016. Nel rovescio è raffigurato il gonfalone della città lagunare, su cui campeggia il leone andante con il Vangelo aperto sulla consueta scritta. All’estremità destra le code, o fiamme, sono agitate dal vento.
L’idea della medaglia è nata nel giugno di quest’anno e ha avuto una elaborazione molto accurata. Il bozzetto preparatorio infatti risulta notevolmente diverso dalla versione definitiva presentando, sul rovescio, il leone di San Marco volto a destra e, sul dritto, una scritta molto “essenziale”.
Bozzetti preparatori della medaglia (prima versione)
In un secondo momento Grava ha modificato la posizione del leone, volgendolo (come vuole la tradizione) a sinistra, rendendo più esplicita l’iscrizione e curando la realizzazione del “ferro da prua” della gondola, le cui estremità apparivano troppo arrotondate. L’artista ha così realizzato i gessi, dai quali infine è stato tratto il getto in metallo presso la Fonderia Beltrame di Udine (con la quale Grava ha una collaborazione ormai ben collaudata). Un esemplare della medaglia è stato consegnato al Museo Correr di Venezia che conserva tutte le medaglie di Grava legate alla città lagunare.